L’ADIGE, 30 marzo 2003
Può un’azienda a conduzione familiare essere competitiva e rimanere sul mercato grazie a tecnologie sofisticate ed altamente innovative? La risposta è affermativa se guardiamo la realtà della Carpenteria Baroni che oggi si trova nella nuova sede di Arco, nel centro artigianale “Galileo”. Una ditta che nasce nel 1974 da Giuseppe Baroni per operare nel campo delle lavorazioni degli acciai inossidabili. Pochi anni fa, precisamente nel 1998, un deciso cambio generazionale con il passaggio dell’azienda ai figli di Giuseppe: Fabrizio, Stefano e Walter. Piccoli è bello!
L’immagine che di solito una persona si fà di una carpenteria è quella di un luogo sporco, unto, con un’elevata temperatura. Nello stabilimento di via Aldo Moro non c’è niente di tutto questo. sembra quasi di entrare in una sala operatoria. Questo grazie al nuovo e sofisticato impianto che permette il taglio a “getto d’acqua”. Un tipo di lavorazione che in Trentino è possibile trovare solo alla Carpenteria Baroni. Una lavorazione rivoluzionaria per il settore che permette un’altissima precisione nel risultato finale e un grande rispetto per l’ambiente […]
Giuseppe Baroni inizia a lavorare giovanissimo in Belgio, dove dopo le scuole dell’obbligo, lavora come apprendista in varie attività…
A metà degli anni cinquanta rientra in Italia, ma l’economia in Trentino, all’epoca era ancora in recessione. Vista la situazione, dopo pochi anni, la famiglia Baroni decide di tornare nuovamente a vivere e a lavorare fuori dai confini nazionali, questa volta in Germania, dove dopo il dramma della seconda guerra mondiale, la ripresa economica è ripartita. È qui che Giuseppe trova la sua strada professionale, ha l’opportunità di collaborare con diverse aziende di medie e grandi dimensioni, dove accresce la conoscenza della meccanica e della lavorazione dei metalli, in modo particolare dell’acciaio inossidabile. Dopo un decennio in terra tedesca, alla fine degli anni sessanta ritorna in Italia, dove nel frattempo l’economia è cresciuta, nella zona dell’Alto Garda sono nate importanti industrie, il turismo ha preso piede, sono cresciuti anche il commercio, l’agricoltura e l’artigianato, insomma in questo vivace mix economico trovare un lavoro era meno proibitivo che in passato. Giuseppe lavora per cinque anni in un importante industria, occupandosi di costruzione e di manutenzione impianti.
Nel 1974, a trentatré anni, lascia il “posto fisso”, per dare vita al suo sogno… nel garage di casa inizia un’attività in proprio dove poter esercitare il suo mestiere e mettere a frutto tutto quello che aveva imparato. Comincia a lavorare l’inox, metallo poco conosciuto all’epoca. Partire da zero, da solo, non è stato semplice, ma con coraggio, impegno e passione è riuscito a farsi apprezzare da una clientela eterogenea. L’innovazione era uno dei suoi pallini, nel 1974 ad esempio, fu uno dei primi a disporre della saldatura TIG in Trentino. Dopo un paio d’anni realizza un nuovo laboratorio sotto casa. Nel 1979 arriva il primo collaboratore, il figlio primogenito Fabrizio. Seguirà poi anche Stefano nel 1986. Nel 1996 la svolta digitale, con l’introduzione in azienda di PC e di macchinari a controllo numerico. Nel 1998 sente che è arrivato il momento di fare un passo indietro, lascia l’attività ai figli Fabrizio, Stefano e Walter, restando comunque per loro un prezioso punto di riferimento. Li supporta nella crescita, quando nell’anno 2002 l’attività si sposta nel più ampio e moderno laboratorio, con l’innovativa e fino a quel momento inedita in Trentino, tecnologia del Taglio a getto d’acqua. Scompare nel 2009 a sessantotto anni, a causa di un male incurabile.
Chi siamo
Alcune foto dal “vecchio laboratorio” a S. Tomaso negli anni ’80.
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